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mercoledì 2 aprile 2008

Il Manchester è cinico
La Roma è quasi fuori


Giallorossi sconfitti 2-0 all'Olimpico nella gara di andata dei quarti di Champions League: decidono i gol di Cristiano Ronaldo (39' p.t.) e Rooney (22' s.t.). Ritorno tra una settimana all'Old Trafford



ROMA, 1 aprile 2008 - Finisce male, ancora. La Roma perde in casa 2-0 contro il "solito" Manchester United, sempre più bestia nera dei giallorossi, nella gara d’andata dei quarti di Champions League. Finisce male al di là del gioco espresso, perchè gli inglesi non incantano per nulla, ma sottoporta sono implacabili. Del resto le firme delle reti parlano chiaro: Cristiano Ronaldo e Rooney sottoporta non perdonano, e non da oggi. La Roma non gioca un gran partita, ma nemmeno buca l’impegno. Però viene imbrigliata da un Manchester coperto e attentissimo, spreca tanto, troppo, come troppo spesso le accede, e paga a caro prezzo le uniche disattenzioni difensive. E nel finale rischia addirittura la mareggiata di gol, che onestamente sarebbe stata esagerata. Però la qualificazione è già compromessa, inutile girarci intorno, e i Red Devils diventano una maledizione: tre sconfitte, un pari e una vittoria (inutile nel doppio confronto) nei cinque confronti diretti dell’ultimo anno. Più l’onta del 7-1. Peccato, davvero, perchè la Roma per quello che ha saputo dimostrare in questa Champions meritava più fortuna, perlomeno di andare a giocarsela in Inghilterra tra 8 giorni, e la meritava soprattutto un pubblico straordinario, che non ha smesso di incitare i suoi anche a partita ormai in archivio. L’Italia quasi certamente si troverà senza rappresentanti in semifinale nella coppa con le grandi orecchie.

ACUTO DI RONALDO - Il primo tempo non è granchè. Il Manchester dà alla Roma una lezione di cinismo. Massimo risultato con il minimo sforzo. Un tiro un gol, peraltro bello, del solito Cristiano Ronaldo, che segna da centravanti vero. Per il resto la Roma fa qualcosina di più sul piano della manovra, ma soprattutto delle conclusioni, facendosi pericolosa con Panucci, capitano in assenza di Totti, e due volte con Vucinic, molto attivo ma non sempre preciso. Però la partita non decolla, per "colpa" di Ferguson che rimpingua il suo centrocampo, tenendo fuori Tevez e "sacrificando" Rooney esterno sinistro. Ronaldo fa il centravanti puro, neanche benissimo, costretto talvolta a giocare spalle alla porta, e in astinenza da spazi, praterie, e avversari da puntare faccia a faccia. La Roma non riesce ad alzare il ritmo, fa il compitino, certo, ma mancano le scosse di adrenalina che la fanno grande, ed è fin troppo facile, e forse ingeneroso per i sostituti, rilevare che manca Totti. Vidic si fa male al 29’: ginocchio sinistro fuori causa. Dentro O’Shea. La Roma accelera. Cerca di guadagnare campo e fiducia. Ma subisce il gol, al primo tiro in porta degli ospiti. Numero di Rooney, che allarga per Scholes, il cui cross dalla destra è morbido e telecomandato per la testa di Cristiano Ronaldo che con una capocciata potente anticipa Cassetti e mette alle spalle di Doni. 1-0 Manchester. Settimo gol in Champions, di cui è capocannoniere, del portoghese. Al riposo è 1-0 per gli inglesi, risultato un po’ ingeneroso per la Roma, pur poco brillante.

RADDOPPIO ROONEY - Si riparte senza cambi. Ronaldo viene fermato da un fuorigioco che non c’è, Tonetto va vicino al gol due volte (prima manca la porta da pochi passi, poi impegna Van der Sar con un tiro-cross). Quindi Panucci non mette dentro di sinistro al volo una palla spiovente che sembrava un invito a nozze. Conclusione in curva. Ma la Roma insiste. Preme. Ci prova. Spalletti inserisce Giuly, volitivo, per un evanescente Taddei. Vucinic di testa devia bene su angolo, Van der Sar è assistito da un super riflesso. Non è serata. E lo dimostra il raddoppio del Manchester, spietato. Al primo tiro della ripresa, sfruttando un rimpallo. Park mette in mezzo di testa un cross dalla destra, Doni sbaglia l’uscita e rinvia corto e male su Panucci, la palla resta lì, a due metri dalla porta spalancata e Rooney non si fa pregare: 2-0. Ora la Roma accusa il colpo e per la prima volta nella serata sbanda: un destro dalla distanza di Cristiano Ronaldo, ora straripante ed elegantissimo nella sua falcata da cavallo di razza, finisce sul palo (poi sfiorerà anche una traversa al volo). Carrick si divora il 3-0 mettendo fuori un rigore in movimento, la Roma spinge anche, d’orgoglio, ma non ci crede più. Finisce 0-2, e tra una settimana, a meno di un miracolo, finirà purtroppo anche la bella galoppata comunque da sottolineare anche nel momento più triste, della Roma in Champions.
(da gazzetta.it)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Spalletti: "Non è ancora finita"

Il tecnico della Roma deluso ma non rassegnato: "Meritavamo di più, il risultato ci penalizza più di quel che dice la partita. Totti? Mercoledì ci sarà". Pizarro accusa Ronaldo: "E' un montato e fa dispetti in campo"

"Meritavamo di più, il risultato ci penalizza più di quel che dice la partita: ora per la qualificazione è difficilissima, ma non dobbiamo commettere l'errore di credere che sia già finita": Luciano Spalletti è deluso, ma non rassegnato. "Loro sono stati fortunati nelle occasioni del gol - ha detto a Sky il tecnico giallorosso - hanno giocatori di grande mestiere: ma dobbiamo prendere atto di quel che è successo, e ribaltare questa situazione. Abbiamo fatto altre volte due gol in trasferta, in Champions". Spalletti non si è detto sorpreso dall'atteggiamento tattico molto coperto del Manchester: "Quest'anno l'ho vista dieci volte, e ha sempre giocato così: i centrocampisti molto schiacchiati sulla linea difensiva, e poi grazie alla loro potenza e alla capacità di corsa lunga le ripartenze".
"TOTTI CI SARA'" - Spalletti non ha rimproverato nulla alla Roma, "se non i dieci minuti finali quando c'è stata la botta psicologica del 2-0, e ci siamo disuniti: questo è un atteggiamento che non voglio vedere". Spalletti ha poi parlato delle condizioni di Totti e dell'impegno di sabato contro il Genoa: "Francesco oggi sta molto meglio, le sensazioni sono buone. Se sabato riposa e mercoledì recupera, ci sta bene". Niente Genoa insomma per il capitano, anche se Spalletti dà all'anticipo di sabato un significato rilevante: "Non cambia nulla in chiave campionato, dopo questo risultato: finchè la matematica non dice il contrario, noi crediamo alla rincorsa all'Inter. Anche se guardando a quel che è successo sabato scorso a Cagliari, quando si sarebbe dovuto vincere... Ma alle volte serve il mestiere di sfruttare il minimo di occasioni che ti capitano, il Manchester di questa sera lo dimostra".
AQUILANI - "La delusione è tanta, ma non è giusto darsi per eliminati: dobbiamo andare a Manchester e provarci. Non c'è nulla da fare, dobbiamo fare due gol e più...". Alberto Aquilani, a Sky, dà voce allo stato d'animo giallorosso, dopo la sconfitta della Roma in casa col Manchester. Sulla stessa lunghezza d'onda Tonetto: "Siamo stati penalizzati dal risultato, questa sera ci è mancata la freddezza sotto porta".
PIZARRO - David Pizarro ha parole contro Cristiano Ronaldo. "Ronaldo - attacca Pizarro - al di à là del grande campione che è è anche uno molto montato, che fa certi dispetti in campo. E questa è la cosa più brutta per un giocatore. Al ritorno avremo sicuramente qualcosa da dirci". Poi l'analisi della gara: "Dopo il vantaggio il Manchester ha fatto vedere la sua qualità nel raffreddare la partita e gestire il pallone - dice il centrocampista giallorosso - Noi proveremo comunque a fare una grande impresa a Old Trafford". Immediata la replica di Ronaldo. "Quelle giocate fanno parte del mio gioco - ha detto il portoghese ai microfoni di Sky - Le ho sempre fatte, anche tre-quattro anni fa quando ero più giovane. Ma sono giocate che faccio per il bene della squadra, mai per irridere gli avversari, non è nel mio gioco. Anche stasera ho giocato per il Manchester United e non per lo spettacolo".
FERGUSON - "La chiave è la capacità di sacrificarsi". Il tecnico del Manchester Alex Ferguson evidenzia a Sky le caratteristiche della sua squadra. "L'importante era fare qualcosa di diverso e Rooney l'ha fatta anche da esterno. La Roma ha giocato bene ma non ha avuto fortuna e il secondo gol per loro è stato un brutto colpo. Noi stiamo facendo cose straordinarie, ma la mia esperienza nel calcio mi porta a dire che bisogna sempre stare attenti. La Roma ha patito molto l'assenza di Totti, ha dovuto cambiare il modo di giocare e cercare più la palla lunga. La nostra maturazione è evidente, quando ci sono giocatori giovani che per due-tre anni giocano assieme poi i frutti si raccolgono".

Anonimo ha detto...

Serviva una Roma perfetta
Ecco cosa le è mancato

Assenze di uomini chiave, errori decisivi sottoporta, pasticci difensivi contro avversari sempre in grado di inventare la prodezza individuale. E nonostante tutto due sogni: ribaltare il risultato all'Old Trafford e scavalcare l'Inter in testa al campionato...

Cos’è andato storto? Tutti in casa Roma se lo sono domandati ieri sera, e forse continueranno a farlo almeno per un paio di giorni, necessari per assorbire la botta e rituffarsi sul campionato, dopo lo 0-2 interno patito nell’andata dei quarti di finale con il Manchester United. Una ferita che brucia, perché significa avere un piede e mezzo fuori dall’Europa, e perché l’alt, come l’anno scorso, porta la firma dei Diavoli Rossi di Ferguson. Quasi una maledizione.
INTERPRETAZIONI GIALLOROSSE -Spalletti nel dopopartita non si dava pace. Ha parlato di partita "segnata", di una gara giocata bene dai suoi ragazzi, di episodi (i parecchi gol mancati e quelli subìti ai primi due tiri in porta) condizionati dalla poca fortuna. Finendo con una levata d’orgoglio: "Chi non crede nell’impresa non venga neanche a Manchester". Tonetto ha parlato di "freddezza mancata sottoporta", così come Pizarro "Non siamo riusciti a fare gol, tirando molto più di loro - che poi se l’è presa con Cristiano Ronaldo -: è un montato, fa dispetti in campo, al ritorno avremo qualcosa da dirci".
IMPRESSIONI - L’impressione è che alla Roma contro un avversario più forte (il più forte al mondo, aveva detto Spalletti alla vigilia) non sia riuscita la partita perfetta che serviva per vincere. Perchè mancavano interpreti chiave del meccanismo giallorosso come Juan, Perrotta e Totti, perchè i peccati sottoporta, consueti ma spesso veniali, stavolta si sono trasformati in peccati mortali alla luce del risultato, perchè i gol sono nati (il primo) da prodezze individuali degli avversari, ma anche (il secondo) da un pasticcio formato gigante dell’intera difesa, diventato un cocktail letale quando è stato integrato da un pizzico di sfiga (la carambola Doni-Rooney è finita proprio sui piedi di Rooney, unico biancorosso in zona).
PROSPETTIVE - Spalletti fa bene a crederci, ma le chance di vincere 3-0 a Manchester tra una settimana non sono molte, per usare un eufemismo. Ma la Roma non ha steccato totalmente contro il Manchester, se si guarda al volume di gioco prodotto dalle due squadre, e soprattutto ha mostrato una condizione fisica benagurante. In chiave scudetto. Perchè in campionato i giallorossi, pur sfavoriti rispetto all’Inter, lo dice la classifica, possono provare a riprendersi la gloria e magari quel pizzico di buonasorte che nell’andata dell'ultima sfida di Champions sono mancati. I tifosi giallorossi, ieri impagabili, al fischio finale hanno intonato "Vinceremo il tricolore". Sogno o utopia? Se lo domandate a Spalletti potete già immaginarvi la risposta.