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martedì 1 novembre 2011

La Casoria: «Sentenza l'8 o il 15 novembre»

La Casoria: «Sentenza l'8 o il 15 novembre»

Oggi in aula Trofino per l’ultima arringa e nuove chiamate. Il legale di Moggi attaccherà l’accusa di associazione a delinquere. Parlerà anche la Morescanti per difendere Fazi, Bergamo e Fabiani

NAPOLI - Calciopoli, la Casoria annuncia: "L'8 parlerà il pm Capuano, poi mi affido al buoncuore degli avvocati: se non parlano troppo, si va in camera di consiglio. Se no il 15 per la sentenza" .L'udienza termina quando l'avvocato Trofino, dopo tre ore di arringa, chiede di poter concludere con un'ultima mezzora di discussione ad inizio della prossima udienza. La Casoria accetta l'opzione: si torna all'aula 216 martedì 8 novembre. Non è certo che per quella data si arrivi al pronunciamento della sentenza. Ha annunciato una replica il pm Capuano, replicheranno alcuni avvocati. Si slitterà al 15 novembre se l'8 le repliche prenderanno troppo tempo.

L'INTERCETTAZIONE CHIAVE CHE SGRETOLA LA TEORIA DELLA CUPOLA

TUTTA LA DIRETTA

15.33 - Trofino prosegue: «C’è la leggenda delle designazioni e delle griglie. Il gup condanna Giraudo e Lanese per questa cosa assurda. C’è la Bergamo-Meani, in cui Bergamo chiede a Meani chi mandare come quarto uomo. Madre di tutte le telefonate... Moggi faceva i pronostici sulle griglie. MAI MOGGI SI PERMETTE DI SUGGERIRE ARBITRO O ASSISTENTE, QUI INVECE MEANI PARLA E IL BERGAMO CHIEDE CHI MANDARE COME QUARTO UOMO.

IL VIAREGGIO - QUANTO ALLE DESIGNAZIONI DEGLI ASSISTENTI TROVIAMO CHE METTONO BOCCA Meani, Galliani, Facchetti, Foti, Governato, Carraro, Abete e Manfredi Martino, il teste. IL BRESCIA chiede il risarcimento e chiedeva le griglie con Governato. Manfredi Martino parlava di designazioni con Meani: “mandami due cavallini buoni”, sorride presidnete perché conosce gli atti. E come faceva a mandare gli assistenti, Martino: Meani si congratula per altre operazioni andate a buon fine. Martino aveva la possibilità e anche lui TIFAVA MILAN. E Moggi è qui imputato senza trovare una telefonata per una designazione: quella del Torneo di Viareggio! «Mandate Messina? E ci volete far perdere anche il Viareggio». Prende atto e non prova a far cambiare la designazione: per loro sfortuna, quel Viareggio lo vincemmo noi della Juve.

COME FACEVA? E a Martino, per il suo mendacio niente indagine per falsa testimonianza: la gravità è che MARTINO MANFREDI PARLA AL TELEFONO CON MEANI FA RIFERIMENTO “PARLIAMO A VOCE, PERCHE’ CI SONO MOLTI CHE CI ASCOLTANO”. COME FACEVA A SAPERE CHE C’ERA CHI INDAGAVA? E IN AULA MENTE: MANDA GLI SMS A MEANI ALLE 11.32, MA DICE CHE LE DESIGNAZIONI NON SI CONOSCEVANO PRIMA DELLE 12! Ma su questi sms il giudice dell’abbreviato ha condannato Giraudo. LE RIUNIONI? Ma Lanese che ci faceva in queste riunioni? «LANESE SONO ANNI CHE CI TIRA CONTRO»: altro STRANO ASSOCIATO.

L’ACCUSA è costruita in modo assurdo, altra BUFALA, il controllo dei media. Moggi in tv parlava per gli arbitri perché temeva la compensazione: l’attacco per gli errori avrebbe generato errori contro la Juve alla partita dopo. Moggi era corteggiato dai giornalisti e tv perché faceva fare record.

SEQUESTRO FANTASMA «A Moggi - prosegue sconsolato Trofino - hanno contestato anche il sequestro di persona. Gli danno il capo d’imputazione dei sequestratori dell’Aspromonte: se si fosse letta la telefonata tra Paparesta e Pairetto, alle 23.45 del giorno di gara. “Gridavano... Non scriviamo perché c’è un po’ di tensione: roba normale” E Paparesta vi conferma. E tutto questo perché Moggi dice al telefono «li ho chiusi dentro». Avrei voluto sentire MORATTI DOPO LA CONCESSIONE DEL RIGORE DI ROCCHI PER IL NAPOLI!!!

MEANI&GALLIANI Moggi dichiara che si muoveva per difendersi dal Milan, i pm diranno il contrario: il Milan si difendeva dai movimenti Juve. Galliani si difendeva, allora. Benissimo: ecco l’intercettazione che prova il contrario. C’E’ UN TESORO DI ITERCETTAZIONI, IL CAVEAU DI MEANI. MEANI dice che so che «ha parlato con Puglisi (l’assistente) per spingere due dirigenti nelle commissioni dilettanti». Chi si deve difendere da chi? E se vi dovete difendere . «Vogliamo il controllo anche nelle categorie inferiori: questo è un sistema». E Galliani risponde «SPINGA, SPINGA». Meani parla con tutti gli arbitri, attivissimo. Anche con De Santis, che doveva essere un altro associato: sdoganato, doganato... Ma se in quel campionato ci ha danneggiato. De Santis per Auricchio pare la porta del Grand Hotel. A Moggi lo accusano anche per l’amicizia ministro degli Interni, Pisanu: lo spostamento della giornata per la morte del Papa. Ma Moggi e Pisanu erano amici d’infanzia, amiche le mogli da bambine... Ogni morte di Papa si deve decidere! Gli consiglia di aspettare un giorno: e qui si farnetica. Poi scopriamo che GALLIANI E MEANI PARLANO DI QUESTO E GALLIANI, PRESIDENTE DI LEGA FA SLITTARE LA GIORNATA “MA SECONDO LEI PENSA CHE IO DORMO?“ E’ GALLIANI CHE FA SPOSTARE DI UNA SETTIMANA PER AVERE TUTTI I GIOCATORI IN CAMPO. GALLIANI ERA PRESIDENTE DELLA LEGA, ERA LA SQUADRA DI BERLUSCONI, DEL PREMIER DI ALLORA!

ALONE MOGGI
«Nel calcio si diceva che Moggi avesse una specie di alone, che potesse tutto nel calcio. E ce lo dice niente meno che Collina, per il tramite di Ancelotti. Collina dice di Moggi: Millantava... ricorda quante volte s’è verificato. Moggi ad Ancelotti lo prendeva per i fondelli, quando stava alla Juve. E sul sorteggio del campionato: gli input al computer della Lega (dove governava Galliani, ndr) li davano a Milan. E dopo l’errore di Siena sentite Meani al telefono con Galliani: «Ho urlato ai designatori (che Galliani bolla come ex, ndr): nel dubbio contro il Milan con la bandierina si sta giù». MA LO AVETE MAI SENTITO MOGGI DIRE UNA COSA DEL GENERE NELLE INTERCETTAZIONI?

AMICI&NEMICI «Depositeremo una serie di statistiche sulle percentuali di vittoria o sconfitta con arbitri amici e nemici: 1,82 con gli amici, 2,80 con i presunti nemici. Le ammonizioni mirate, poi? Espulsioni a favore, Juve ultima; le ammonizioni mirate è quinta col Lecce. E allora si fa di tutto per far squalificare Petrucci e Nastase del Bologna, e De Santis può far fuori Nesta, Seedorf e Rui Costa prima del match decisivo MIlan-KJuve che assegnerà lo scudetto. Nessuno dei tre viene ammonito da De Santis, e Meani addirittura chiama De Santis per evitare a Nesta un giallo.

CONTRO LA JUVE «L’unica cosa provata in QUESTO PROCESSO E’ CHE S’E’ DATO CONTRO ALLA JUVE. Qui abbiamo altri associati come Pieri: decine di telefonate delle schede e Parma-Milan la fa vincere ai rossoneri. A proposito: parliamo di queste schede riservate, Prioreschi è stato chiarissimo sull’inutilizzabilità del lavoro dei carabinieri per la violazione della legge sulla rogatoria. Infantile quel che disse qui Auricchio sull’ufficiale di collegamento svizzero al Ministero degli Interni: senza una carta... Risentite il maresciallo Nardone, uno degli investigatori: “Siamo andati nel negozio di De Cillis in Svizzera ad acquisire. L’abbiamo presa noi, la documentazione. Poi abbiamo scritto...“ Per fortuna Prioreschi l’ha fermato prima di testimoniare un falso: perché noi ai carabinieri ci teniamo. COME SI PUO’ SUPERARE QUESTA ACQUISIZIONE IN VIOLAZIONE DI LEGGE? E le testimonianze? Rileggetevi Cuttica: “incalzavano, cinque ore senza un caffè...“. Interrogatori sterminati per produrre una paginetta di verbale! Nucini e Carboni che fine avrebbero fatto nell’indagine Strauss Kahn? Se sei un teste devi dire la verità, su tutto: sono interrogatori legali, questi? Ditemelo voi. Ore e ore abbiamo sentito Galati e la Sanipoli per i loro eventuali mobbing: Galati era andato via dalla Can nel 1999, sentito per 28 ore! E GLI AVVERTIMENTI DATI AI TESTIMONI? IN AMERICA SI SAREBBE INVESTIGATO, CI SAREBBERO STATE LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA PER COSE DEL GENERE.

NON CI SPAVENTA «NON CI SPAVENTA PARLARE DELLE SCHEDE - prosegue Trofino -. Non chiedo nullità, siamo stanchi e vogliamo una decisione: quando decideste sulla compentenza non sapevate di Bertolini che comprava le schede coi soldi dati a Torino. Se le schede sono l’associazione, la decisione di comprarle è introduttivo della competenza: era a Torino che si doveva fare. Due prime lame della DDA come Narducci e Beatrice, che potevano essere impiegate in cose più degne della loro capacità: questo processo si poteva e doveva celebrare altrove. Moggi è un uomo intelligente e capace, un giorno decide di diventare un criminale e sceglie una linea di comunicazione riservata: bene. Una Cupola segretissima, la sua, ha i soldi e quelle schede da 200 euro: perché annuncia con le trombe l’acquisto di queste schede? Schede riservate che fa comprare all’ultimo fattorino della Juve: informa il Bartolini di cosa doveva comprare. E lo sapeva l’impiegata Gastaldi, amministrativa della Juve, che a sua volta deve fare uno sforzo per trovare i soldi e lo fa sapere anche a Capobianco, lo sanno le due segretarie Lella e Morena. Cinque persone solo alla Juve sapevano: erano fatte PER TUTELARE LA JUVENTUS, NON SI COMPRANO SCHEDE SEGRETE CON LE TROMBE PER L’ANNUNCIO. Nell’interrogatorio Moggi disse che voleva evitare lo spionaggio industriale, io c’ero e io contestai al fatto che non hai allargato il tema dello spionaggio: NON C’E’ TRACCIA DI QUESTO NELL’INTERROGATORIO DI MOGGI A NARDUCCI. QUESTA FRASE NON C’ERA NEL VERBALE. LE SCHEDE ERANO COMPRATE PER UNO SCOPO LECITO: SERVIVANO A DIFENDERE LA JUVE DALLO SPIONAGGIO INDUSTRIALE PER L’ACQUISTO DI CALCIATORI, CHE E’ LA VITA DI UNA SOCIETA’ DI CALCIO. E Narducci ci dice che il mercato si fa ad agosto: il mercato si fanno mesi, anni prima. E’ O NON E’ L’EPOCA DI TELECOM E DEI DOSSIER LADRONI: UNA DELLE SOCIETA’ ANTAGONISTE, L’INTER, QUELLA CHE SBAGLIAVA LE CAMPAGNE ACQUISTE, LE IMBECCATE LE GRADIVA MAGARI. AVETE MAI SENTITO PARLARE MOGGI DI MERCATO NELLE INTERCETTAZIONI? QUI è COME BERGAMO: POSSIBILE CHE IL RE DEL MERCATO NON PARLA MAI DI MERCATO, MAI CON UN PROCURATORE SPORTIVO? E’ QUESTA LA PROVA CHE QUELLE SCHEDE SERVIVANO AL MERCATO: C’E’ UN ARGOMENTO CONTRARIO?

CENE E SCHEDE «E allora, visto che avevamo queste linee riservate, ci servivano le cene riservate per parlare di campionati da condizionare: ma dov’è l’associazione? Accettare una scheda è giù ipotesi curruttiva, ci dice l’avvocato della Figc, Milella. Ma il giudice De Gregorio archivia le posizioni degli arbitri cui veniva assegnato solo il possesso della scheda. Moggi e Fabiani a Napoli mica distribuivano kalashnikov: qualcuno ha accettato un regalo per parlare con l’amante o risparmiare quattro soldi di traffico telefonico.

13.54 - Trofino: «Io farò subito una richiesta subordinata, perchè devo leggere acune telefonate finora inedite. E lo faccio, come subordinata alla richiesta di assoluzione, ma per scrupolo difensivo agisco ai sensi del 523 del codice, sesto comma, sospendere la decisione ai sensi del 507 la trascrizione che io vi indicherò perché la difesa Moggi vuole far capire quanto straordinaria e necessaria la trascrizione di queste telefonate. Non voglio fare polemiche, ma di voglia ce ne ho: in 35 anni di esperienza ho visto tanti abusi e anomalie, ma qui è stata una cosa ECCEZIONALE. Eccezionale superamento per dimostrare quello che si voleva: non c’era notizia di reato, ma c’era già il RESPONSABILE, Moggi. Non parlo di mandanti e killer: ma qui è successo qualcosa di SCONCERTANTE. Il codice è stato stravolto: qui si autorizzano le intercettazioni senza notizia di reato. Moggi era un capro espiatorio ideale, per un calcio che voleva darsi una lavata di faccia. Non è stato mai simpatico, perché lui faceva le squadre meglio degli altri. E il processo comincia con le dichiarzioni di Baldini: e i pm non lo citano come teste. Ha avuto rapporti coi CARABINIERI PRIMA DELLE SUE DEPOSIZIONI. RIFERIMENTO CASTAGNINI: DICE UNA COSA SCONCERTANTE, VI DA’ LA PROVA CHE PARLAVA COI CARABINIERI. IO NON HO FATTO IL TUO NOME HO FATTO IL NOME DI MOGGI, DI GALLIANI: IO TI SALVERO’ QUANDO FARO’ IL RIBALTONE. AVEVA IN ANIMO DI FARE IL RIBALTONE: DI ANDARE LUI AL POTERE.

DATO INQUIETANTE: i carabinieri parlano prima e dopo con un teste in modo informale con un TESTE INTERESSATO, CHE ODIAVA MOGGI. CI SONO QUERELE INCROCIATE: A BALDINI DICO CHE L’AVVOCATO AGNELLI QUANDO NEL 1994 COI DEBITI CHIAMO’ QUELL’UOMO SENZA QUALITA’. E PRIMA DI PARLARE COI GRANDI DEL MONDO, CHIAMAVA ALLE 6 MOGGI. QUELLA JUVE PIENA DI DEBITI E VUOTA DI SUCCESSI, DIVENNE LA MIGLIORE DEL MONDO. LO DICEVANO TUTTI, AL TELEFONO. Altro che uomo di nessun pregio, come dice Baldini: al Mondiale 2006 la finale era firmata da Moggi. Nel 2006 sostenni alla Figc, in quel processo RUDIMENTALE, ci sono 100 mila telefonate - dissi - ne avete 35 poste a base del processo, sostenni l’innocenza di Moggi per le altre 99965 telefonate. Da allora il lavoro di Nicola Penta, che ha tirato fuori le telefonate. Lo sapete quante sono 171 mila telefonate? Una media di 3 minuti e mezzo: ci vuole un anno e sei mesi senza dormire la notte, solo per ascoltare. E se dormi, diventano 3 anni e mezzo. Noi siamo stati in minorata difesa: ed ecco che viene fuori questa telefonata di qua... Grazie all’ORECCHIO D’ARGENTO DI PENTA.

TRE INEDITI
«E le voglio leggerle subito, queste telefonate. Prioreschi vi ha dato le prove che è un’indagine da buttare nel cestino, ma ecco la prova di SISTEMATICO E VOLUTO NASCONDIMENTO AD ARTE. E VE LO PROVO IN DUE MINUTI. Tre telefonate INEDITE: seguono la telefonata tra Carraro e Bergamo in cui ci si raccomanda «non favorire la Juve, che non vinca», stiamo favorendo Carraro per la lotta al potere. E poi sfugge questa telefonata... Ma mica è un cercare un ago nel pagliaio: il riflettore è puntato su Inter-Juve e le altre? Bergamo subito dopo parla con Rodomonti e lo consiglia: «hai faticato tanto per tornare lì... Tra le due squadre c’è una differenza di 15 punti... E se ti dico la mia, in questo momento, se hai un dubbio pensa più a chi è dietro che a chi è avanti...» Ma ce n’è un’altra sfuggita a questi investigatori, che hanno messo in campo una macchina investigativa pazzesca: hanno intercettato, sono stato pedinato pure io con l’avvocato Melandri e la collega Bongiorno... Eravamo gli avvocati... Ecco la Bergamo-Fazi: «Molto, molto, molto esplicito con Rodomonti... Sei stato chiaro chiaro. Fazi: però il MIlan non c’è proprio, vince la Juve perché... Bergamo: se stasera la Juve perdesse con l’Inter...» MA BERGAMO NON ERA UN SODALE DELLA CUPOLA, NON ERA UN PROMOTORE? E IL PROMOTORE DELL’ASSOCIAZIONE CHE AVEVA COME OBIETTIVO DI FAR VINCERE LA JUVE, IN UNA TELEFONATA FAMILIARE LUI DICE “SE PERDESSE” E LA FAZI DICE: “ MAMMA MIA, DIO VOLESSE”. E LA FAZI NON è UNA SODALE: E LA CUPOLA HA MESSO IN PIEDI UN SISTEMA CRIMINALE PER FAR VINCERE LA JUVE E DICONO QUESTO. QUESTA E’ FOLLIA! “SPERIAMO CHE PERDE, LA JUVE”! “Stasera giocano senza Trezeguet e Del Piero”, dice Bergamo mica dice “giochiamo”... La Fazi dice “sono bravi” a malincuore. Da questa telefonata il TEOREMA DELL’ACCUSA SI FRANTUMA: PAOLO BERGAMO TIFA MILAN IN MODO SFEGATATO, SENTITE LE TELEFONATE CON GALLIANI, DOPO LA VITTORIA DECISIVA, A CASA BERGAMO SI PIANGEVA. “IO E MIA MOGLIE DISTRUTTI”. EBBENE L’ASSOCIATO DI MOGGI FA IL TIFO PER IL NEMICO. E sul punto ce ne sono altre: Auricchio ha dichiarato di aver “ascoltato tutte le telefonate di Paolo Bergamo”! E attenzione volete sapere cosa succede in Inter-Juve: fa un errore gravissimo, non espelle il portiere dell’Inter e ce lo dice un altro INSOSPETTABILE, IL COLLINA CHE SI DOVEVA INCONTRARE CON GALLIANI DI NASCOSTO. ALTRA TELEFONATA SFUGGITA AGLI ATTENTI INVESTIGATORI. “Rosso, diretto; rosso al cento per cento!“: questo è l’errore di Rodomonti, pregato da Bergamo su impulso di Carraro E ANCORA VOGLIAMO DISCUTERE DI QUESTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE! PROVA INCROCIATA INSUPERABILE. NON CI SONO NEMMENO LE BUGIE CHE SI DICONO AL TELEFONO. QUI C’E’ UNA TELEFONATA BERGAMO-FAZI CHE E’ RACCONTO PACIFICO E FLUIDO, LA CASSAZIONE DICE: QUESTA E’ PROVA DIRETTA. C’è anche LA RODOMONTI-PAIRETTO. «ROSSO, ROSSO», DICE LO STESSO RODOMONTI AL TELEFONO. CARRARO, PROSCIOLTO, E’ L’UNICO CHE FA UNA PRESSIONE AL TELEFONO PER UNA GARA! LA JUVE E’ STATA DANNEGGIATA DA QUESTI SIGNORI E QUI C’E’ L’IMPUTAZIONE. MA PROSEGUE ANCORA: IL 12 FEBBRAIO 2005 ANCORA BERGAMO-FAZI: «C’ho le orecchie piene di Rodomonti... Che Dio volesse? Lo fa Racalbuto il Milan». Un altro presunto associato: la Fazi ride, «non gli va male al Milan, figurati con quello che hanno fatto per il figlio». Il povero figlio era malato, venne aiutato dalla dirigenza del Milan: va ad arbitrare la squadra mia rivale e non gli va male. E’ UN ALTRO ASSOCIATO CHE NON SI ASSOCIA? E LA FAZI TIFA CONTRO LA JUVE, BERGAMO TIFA MILAN? MA CHE ROBA E’? IL MILAN VINCERA’ QUELLA GARA PER 1-0. Quelle telefonate sono facilmente consultabili: voi potete ascoltarle le teefonate sul supporto magnetico.

13.27 La giudice Casoria riapre l'udienza a dà la parola a Trofino. Prima però dà un calendario: "L'8 parlerà il pm Capuano, poi mi affido al buoncuore degli avvocati: se non parlano troppo, si va in camera di consiglio. Se no il 15 per la sentenza "

13.23
Vengono inserite le memorie difensive degli imputati Della Valle e Bertini. La Casoria sta per dare la parola a Trofino, ma capisce che forse si può chiudere oggi. Il problema è che se si chiude oggi, il collegio deve entrare in camera di consiglio. E uscire con la sentenza. Il che sconvolgerebbe parecchio troppe agende. La Casoria sbotta, però quando un'avvocata vuole sapere se esiste un calendario per le prossime udienze. " Che calendario... Ci ha un po’ spiazzato signor pm con la sua replica... E gli avvocati vogliono controreplicare?» "Dipende da che dice il pm". Capuano risponde: «Durerà un’oretta la mia replica». La Casoria: "Facciamo un’interruzione: alle 13.15 parla Trofino e noi decidiamo sul da farsi". E se tutto si chiudesse oggi? Magari nella notte?

12.30 MORESCANTI: SARO’ BREVE
«Devo denunciare un processo chiamato Calciopoli: è diventato una moda, un condizionamento dall’esterno fortissimo. Questo non è un procedimento normale, è Calciopoli. Quando il presidente ha detto che ci sono processi più importante, un pm come Narducci contro il quale i sassolini vanno tolti. Mi devo affidare ad un pm sulla buonafede, non posso pensare ad un pm che si gira davanti alla Corte, che dice “piaccia o non piaccia”: io non ho avuto il modo di difendermi, perché per il pm la prova regina sono le intercettazioni. E allora come possono difendersi se non ho a disposizione di tutte le telefonate: neanche voi ce le aveta a disposizione tutte. Se il pm fa questo, e la difesa non ha la possibilità di fare altore. Mancano altre 174 mila telefonate: a me mancano. La scelta delle telefonate dalla consulenza Moggi, non possono essere loro a scegliere le telefonate per la mia difesa. Ma a tre mesi dalla fine del processo, scopro telefonate coperte: cosa avrei potuto fare. Non è stata data a questa difesa la possibiltà di decidere bene: in questo processo non SAPREMO MAI A 360 GRADI COSA E’ VERAMENTE SUCCESSO. A me chi me lo dice che dopo la grigliata con Moggi, magari telefonata che contraddice tutto quello? Voi non saprete mai la verità: non vi ci hanno portato. NELLA VOSTRA DECISIONE LE TELEFONATE NON POSSONO DETERMINARE UNA SENTENZA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, VISTO CHE LA PROVA E’ COSTRUITA CON COSI’ POCHE TELEFONATE. PARLERO’ IN BREVE PERCHE’ molti prima di me hanno sviscerato molti argomenti. Quando i carabinieri interrogavano i testi, magari con un presidente che non vince sente dire che Moggi organizzava per farlo perdere, a quei presidenti non pareva vero trovare qualcuno che forniva una giustificazione del genere. E allora ecco le sensazioni, le voci di corridoio, i sentito dire... Ma tutte queste cose sono dichiarazioni non utilizzabili, condizionate dai carabinieri. Nucini? DOVEVATE CACCIARLO DALL’AULA, MAI M’RA CAPITATO DI VEDERE UNA FALSA TESTIMONIANZA PER TANTE ORE CHE RIGUARDAVA TANTA GENTE. CI HA PRESO IN GIRO TUTTI. SONO RIMASTO STUPITA, PERCIO’. PENSAVO: FORSE I PM HANNO GIA’ VINTO, AI PM E’ STATO CONCESSO DI TUTTO E DI PIU’. QUI LA PROCEDURA PENALE CE LA SIAMO DIMENTICATA. A LIVELLO GIURIDICO C’E’ POCO DA DIRE IN QUESTO PROCESSO».

IL MOSTRO DI CALCIOPOLI «I PM NON DOVEVANO INDULGERE ad atteggiamenti da protagonisti: questo si dice delle regole del processo. Qui è successo. Questo ha generato il mostro di Calciopoli. L’associazione? Deve essere durevole, stabile. Quando è stato provato questo vincolo? Mai. Il pm ci dice che l’associazione promana dal 1999, ma Fabiani - ad esempio - non era nemmeno nel calcio. Ma se l’associazione era operante dal 1999 perché incardiniamo il processo a Napoli per le schede date anni dopo? Partiamo dal sorteggio? Le urne erano trasparenti, i fogliettini li prepara Manfredi Martino testa al di sopra di ogni sospetto li inseriva per escludere che potessero essere letti. A proposito della Fazi: nel 2004 chiedeva di essere trasferita dalla Can, la Fazi è stata inserita nell’ufficio Euro2012 al’Olimpico. In quell’anno NON HA MAI PRESO PARTE AI SORTEGGI, CHE ERANO ORGANIZZATI DA MANFREDI MARTINO. Bene, allora siamo andati a guardare come si formassero le griglie: abbiamo verificato che in prima griglia c’erano gli internazionali e quelli con maggiore esperienza per le gare delicate. Auricchio ci dice che non c’è stata anomalia, che le regole erano rispettate su preclusioni varie; che non ha sentito mai il notaio. E quando Martino dice che il colpo di tosse non era riferibile al sorteggio truccato: e il pm l’ha insultato in aula, perché non diceva quello che si pensava ai fini dell’accusa! Le schede svizzere? Bene, il pm le ha fatte passare per occulte e non intercettabili, che il possesso era un’affiliazione: non è penalmente rilevante che un designatore, ma anche un arbitro parlare con un dirigente. Ma ricordatevi che non si può utilizzare quelle schede perché l’acquisizione dal De Cillis è avvenuto SENZA ROGATORIA. LE SCHEDE SUNRISE DOVEVANO ESSERE INTESTATE PRIMA, CI DICE DE CILLIS CHE LE VENDEVA: BENE, NON SO A CHI LE VENDEVO, CI DICE. E I CARABINIERI NON L’HANNO CHIESTO: LE 300 SCHEDE NON ERANO SOLO QUELLE VENDUTE A BERTOLINI. MA DE CILLIS CI DICE CHE QUANDO FABIANI VA CON MOGGI A CHIASSO, NON COMPRA SCHEDE. L’ELEMENTO DELLA RICOSTRUZIONE TECNICA DELL’ATTRIBUZIONE E’ FONDAMENTALE, POI SCOPRIAMO CHE INVECE IL MARESCIALLO DILARONI FA I SUOI SCHEMINI A MANO».

NON SO, NON RISPONDO «Dilaroni non sa neanhe spiegare se a Primavalle, dove viveva Fabiani, e non lo sapeva. Dilaroni non sapeva quale era la potenza dei ricevitori agganciati dalla scheda di Fabiani. Non sapeva quante erano le celle agganciabili. Non utilizza un “mappale” e non sa dire a quanta distanza fosse il cellulare dalle celle. Non verificano la presenza del soggetto (Fabiani) vicino alla cella. Non controllano se l’operatore italiano ha un roaming con la scheda svizzera e aggancia un’altra scheda. E a Messina non controllano se le celle erano vicino allo stadio o all’albergo dove Fabiani viveva: neanche sapevano dove viveva. Ci vuole tanto coraggio ad attribuire così schede a persone. Eppoi sarebbe bastato per capire sulle schede ascoltare Paparesta senior: quando Moggi gli dà la scheda, lo fa per divenire un suo osservatore, ma “che Gianluca non ne sappia niente, lui è un arbitro in attività, sarebbe inopportuno”. E Gianluca stesso dichiara di aver avuto un telefono dal padre, “ma non sapevo che fossero schede svizzere”. E nella telefonata tra Paparesta Gianluca e Fabiani di tutto si parla con quella scheda Penso male su Paparesta: nel 2007 la Figc inserisce la figura del collaboratore di giustizia, con la sua carriera in corso avrebbe potuto proseguire la carriera. Ed eccolo che nel 2007 si fa vivo e comincia a collaborare: si lamenterà qui perché poi la Figc non lo fa rientrare, nonostante la sua collaborazione. Ma si contraddice e dice falsità: una telefonata da Quarto d’Altino, la cella si attiva a Roma, ma lui ci dice che fa un volo diretto per Bari. E che ha telefonato in volo su Roma? «Teste Nucini è vergognoso: è evidente a tutti quanto fosse mendace. L’hanno fatto anche tornare, per raccontare dichiarzioni di un defunto. Prima dice su Fabiani che non ci parlava, poi si rimangia tutto e allora dà numeri di telefono. E quando ci parla, che dice? “Niente di particolare”. Ma signori: Nucini in A arbitra fino alla sua cosiddetta iniziazione, poi smette di farlo? E’ stato buttato fuori dalla Can, come dovevano fare anche qui».

LE FRODI «Qui non si sente mai una telefonata in cui si chiede all’arbitro in gara una condotta specifica per alterare il risultato a prezzo di qualcosa. E allora, magari, guardiamo se nella gara c’è prova della consumazione anticipata della frode sportive. CERCATELA DIVE VOLETE: LA PROVA NON C’E’. Sentiti tutti gli arbitri, tutti gli osservatori, abbiamo chiesto a tutti un motivo per dubitare che l’errore non fosse un errore umano, ma qualcosa di fraudolento. Nessuno: arbitri, osservatori, presidenti nessuno ha adombrato niente. Neanche il presidente che aveva perso la gara. Qui s’è invertito l’onere della prova: e che siamo tornati al Medio Evo. Non c’è una promessa di un vantaggio diretto. Moggi e Fabiani? Di Fabiani parla Moggi in un’unica telefonata e dice ad un dirigente del Messina, dove lavorava, che a lui «non piace, non mi piace, non mi piace». Per Fabiani la Morescanti chiede il proscioglimento.


11.20 - L’avvocato di Pairetto, Tornincasa, presenta una aggiunta documentale: porta le tracce audio su cd di alcune telefonate trascritte. La Procura si oppone. La Casoria fa presente al pm: «Non ci sono i dischi dei brogliacci. In ogni caso il collegio ritiene di non acquisire i cd». La Casoria dà la parola alla Morescanti, ma Bergamo fa una dichiarazione spontanea.

007 BERGAMO
«Mi accingo a dire cose con molta umiltà, ma devo ricordare alcuni avvenimenti con prove in mio possesso. IL dottor Narducci ha parlato dicendo che nel calcio sono cominciate a trasparire cose negative dall’80 col calcioscommesse. Mi fa piacere: gli arbitri non furono colpiti da niente. Io sono figlio di contadini, ero un calciatore e il calcio mi ha consentito di studiare l’università. Esordii in A a 30 anni, dopo aver fatto il calciatore in C. In A 15 anni perchè i club mi davano fiducia: decidevo sulle sorti dei campionati. Ricordo un particolare: nel 1985 ci fu un tentativo di illecito, caso Vautrot, il presidente Viola fu contattato da due personaggio e gli furono estorti 200 milioni per la gara Roma-Dundee. Lo seppi, indagai perchè si parlava di un arbitro internazionale tramite per quella storia. Convocai i due imbrogli, mi cucii un registratore nella giacca e li denunciai al tribunale di Roma. Nell’enciclopedia del calcio mondiale è ricordato questo episodio. Mi presi una squalifica per questa mia indagine: nove mesi, ridotti a cinque. E mi costò il Mondiale. Nel 1999, finalmente, arriva la nomina con Pairetto a designatore: mi toccò farlo con le modalità di cui vi parlò Carraro; eravamo in due perché la situazione era difficile, c’era il mio progetto nuovo. Gli ultimi otto campionati vinti 5 Milan e 3 volte Juve: situazione incandescente! Ma Narducci ci dice che - malgrado una vita da persona perbene e malgrado le conferme anno per anno - divento subito un imbroglione per favorire la Juventus... Noi imbrogliamo per la Juve? Ma a 8 turni dalla fine la Juve batte il Toro, la Lazio perde a Verona: Juve a +9 sulla Lazio nel 2000, dopo tre giornate va a casa della Juve. La Juve poteva vincere in carrozza: la Lazio vince, arbitro Farina, si avvicina, all’ultima giornata con la pioggia a Perugia, la Juve perde a Perugia e perde lo scudetto. Noi eravamo un gruppo DI IMBROGLIONI SGANGHERATI... ERA UN’ARMATA LA LAZIO: MARCHEGIANI, NESTA, STANKOVIC, VERON, MANCINI, MIHAJLOVIC! Dopo otto campionati: VINCE UNA ROMANA. Ed ecco il 2001: noi bariamo per fare carriera? Io vengo nominato all’Uefa: designavo in Champions e Uefa. E il CAMPIONATO LO VINCE LA ROMA: PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL CALCIO DUE SCUDETTI NON AL NORD COSECUTIVAMENTE. Un altro tentativo da imbroglioni falliti... Anzi: a Natale la polpetta avvelenata, su una rivista chiamata “Rigore” ci rompeva le ossa e Casarin per gelosia ci dava addosso. Scrissero che noi avremmo taroccato il sorteggio per Roma-Juve: abbiamo querelato e vinto anche in appello, diffamazione. Anche allora si verificò che il sorteggio non era truccato: da allora, però, la Figc mise il notaio».

IO, MORATTI, TELECOM «Nel 2001-2002 lo scudetto se lo giocano Lazio, Inter e Roma, la Juve era sempre lì: l’Inter fece un disastro a Roma contro la Lazio e lo perde da sola. LA JUVE PRENDE E MORATTI MI TELEFONO’ DISPERATO, MI DISSE CHE AVEVA PIACERE DI INCONTRARMI PER PARLARE DI COSE SPORTIVE: ACCETTAI E DISSI DI ESTENDERE A MIA MOGLIE. A LUGLIO A FORTE DEI MARMI FECI QUELLA CENA A FORTE DEI MARMI: L’INTER NON ERA VINCENTE E NON VINCEVA. NON FUI CONVINCENTE: PROPRIO QUELL’ANNO MORATTI E FACCHETTI INCARICARONO TELECOM DI FARE CONTROLLI BANCARI, PER ME MIA MOGLIE, MIO FRATELLO, LE MIE FIGLIE. L’anno dopo Milan e Juve si giocano il campionato, nel 2003, ma è la prima volta nella storia del calcio che due squadre italiane giocano la finale di CHAMPIONS LEAGUE. La Juve non aveva bisogno del mio aiuto. Nel 2003 vengo promosso alla FIFA: designo alle Olimpiadi, al Mondiale 2006. ERO UN IMBROGLIONE CHE LA SAPEVA FARE FRANCA, VISTO CHE MI PROMUOVEVANO OGNI ANNO.

IO E CAPELLO «L’anno dopo venivamo da incontri sfortunati con la Roma: per me dipendeva da Fabio Capello, che indispettiva gli arbitri. Era sempre polemica, erano i primi anni in cui le panchine parlavano con i bordocampisti: UN CAOS, CHIAMAI CAPELLO “FACCIAMO UN PATTO, CI SENTIAMO TUTTE LE SETTIMANE DELL’ARBITRO CHE TI ARBITRA E DEGLI ALTRI, MA TU MI DEVI GARANTIRE CHE NON PROTESTI, NON ALIMENTI IL CLIMA DI TENSIONE IN TRIBUNA. E SE CI SONO ERRORI, TU ME NE PARLI E MIGLIORERAI. QUEL CAMPIONATO FU BELLISSIMO, LA ROMA ARRIVO’ SECONDA: MI DIEDE ATTO CHE LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI FU POSITIVO».

SORTEGGIO IN CARCERE «Nel 2004 facemmo tante attività di beneficienza, facemmo anche il sorteggio in carcere. Andammo a Carramba, andammo a Telethon, stipulammo contratti di sponsorizzazione che valsero alla Figc oltre 2 milioni di euro. Ci stavamo guadagnando la fiducia. Venimmo ricevuti anche da Sua Santità, Giovanni Paolo II».

2004-2005 «Era la stagione in cui io volevo lasciare: andai a trovare Collina perché lui prendesse l’incarico di designatore al mio posto. Lui aveva ancora troppa passione per l’arbitraggio: “Ci penso l’anno prossimo”. Rimasi, non partecipai al raduno estivo, ero all’Olimpiadi. Sulla stampa si parlava solo di errori arbitrali decisivi: una teoria volutamente non veritiera, si volevano coprire altri problemi. Milan dichiarava i suoi debiti con contributi della Fmiglia Berlusconi. L’Inter va in Borsa e il titolo viene sopravvalutato di 1,5 euro, “perché servono alla famiglia Moratti per i debiti fatti nel calcio”, così scrivono nelle carte del processo; la Lazio fu abbandonata da Cragnotti, la Roma con la famiglia Sensi s’è dissanguata, la Fiornetina di Cecchi Gori fallisce, il Parma di Tanzi non fallisce, ma serve la Legge Marzano, il Napoli fallisce, il Bologna fallisce, il Perugia fallisce e scompare, l’Ancona lo stesso: il negativo nei nostri confronti copriva quello che veramente accadeva. E anche la stampa ha il suo bacino d’utenza, difendere le squadre proprie. Io posso parlarne tranquillo: io rinunciavo all’incarico a fine anno. E mica sapevo che sarebb scoppiata Calciopoli, io ero uscito ormai.

SERVI INFEDELI «E allora perché scoppia questo PANDEMONIO? Ho letto il libro di Moncalvo e leggo cosa è capitato in casa Fiat dopo la morte di Umberto Agnelli, si legge di Giraudo che vuole andare avanti nel guidare la Juve con Andrea Agnelli, l’ultimo Agnelli. Il gruppo di Elkann, Montezemolo costruiscono le condizioni per puntare l’obiettivo che è Giraudo, non Moggi: e viene disintegrato. A Torino parte un’indagine: vivisezionati per 26 giornate, poi Maddalena, Guariniello.Tatangelo e Caselli decidono di archiviare. Ma la strategia del sospetto aveva avuto effetto: Tavaroli che è a già sentenza ha detto che le fatture nei suoi archivi sono state pagati perché Moratti e Facchetti avevano commissionato indagini riservate su me e altri. E il 3 novembre a Firenze discuterò per il danno fattomi con questa intelligence. Ma anche Tavaroli archivia tutto: non emerge niente. A Napoli contemporaneamente la Procura delega il colonnello Arcangioli che affida l’indagine Auricchio: interviene il signor Franco Baldini, che dà le dimissioni dalla Roma, dopo che la Juve aveva portato via l’ossatura della Roma, Capello e Emerson. A marzo si dimette, ma nel frattempo aiuta chi fa le indagini. Eppure dopo 170 mila telefonate, boh ci saranno state tante raccomandazioni, però un fatto non si può negare: SI COSTRUISCE UN FATTO VOLUTAMENTE DEVASTANTE, UN PROCESSO MEDIATICO CHE MI HA DISTRUTTO, IO ERO UN AGENTE PRIMARIO ASSICURATIVO CON 60 DIPENDENTI E HO PERSO TUTTO IN UNA SETTIMANA, CONSCI CHE LE INTERCETTAZIONI NON PRODUCONO NIENTE, DAL COMPUTER DEL SIGNOR AURICCHIO, DICE IL GIUDICE SILVESTRI, UN SERVO INFEDELE DELLO STATO CHE VA INDIVIDUATO IN UNO DEGLI INVESTIGATORI HA VEICOLATO LE INFORMATIVE ALLA STAMPA. CON QUESTO ARTIFICIO SI OTTIENE QUELLO CHE SI VOLEVA OTTENERE: UNO SCANDALO. QUESTA E’ LA VERITA’: LO DICE IL TRIBUNALE DI ROMA, NON IO. «PARLAVO CON TUTTI, CERTO» «IO PARLAVO CON TUTTI, AVEVO LA MATURITA’ PER FARLO: A LIVELLO INTERNAZIONALE E’ PROCEDURA CHE ABBIA UN MEETING COI DIRIGENTI DELLE SQUADRE. Io parlavo con gente che conoscevo da 20-30 anni: non mi facevo condizionare per illeciti. E la Federazione, ce l’ha fatto capire Carraro, voleva che ci fossero i rapporti coi dirigenti: voleva che le polemica restasse in un faccia a faccia.

C’E’ UN INDIRIZZO questo è l’elenco di 22 incontri per far uscire gli arbitri da una campana di vetro. A me mi manda a scuola da Costanzo per andare in tv: studiare la postura e il modo di comunicare giusto. La Figc ci obbliga a tenere una rubrica sulla Gazzetta dello Sport, «per non sottrarsi ai giudizi sugli episodi». Uscivamo allo scoperto sugli errori: cercavamo di fare tutto alla luce del sole. Carraro era il responsabile della politica federale: quel che diceva, si faceva. E Auricchio ha risposto: ha sentito le telefonate senza sentire che io ho detto qualcosa di sconveniente ad arbitro.

LE SCHEDE «Quando venni ricevuto da Narducci e Beatrice dissi e spiegai: non tradisco la fiducia di Pairetto. Magari in Svizzera, vi vado ogni settimana. Maresciallo Dilaroni mi ha aiutato: durò due settimane, e il telefono lo diedi a mia moglie che esaurì il credito velocemente. Ma

FALSI STORICI
«Qui si sono sentiti falsi storici. Nucini ha detto che nel 2003 è andato da Moggi a Torino e allora doveva diventare l’arbitro della Juve. Nel 2002 lo proviamo in Juventus-Bologna, vince la Juve, poi fa l’Inter e vince l’Inter, contro la Reggina la Juve vince ancora. Per noi non è un arbitro all’altezza... La relazione di questo arbitro di Moggi firmata da me e Pairetto? Il sognor Nucini l’anno dopo fa 0 gare in A. Se si era distinto, non faceva 0 gare. Poi Tombolini, dice Narducci, gli faccio una lavata di testa: giusto, ma a Carraro dopo gli errori veri fatti da Tombolini in Lazio-Brescia. Prende un voto ottimo, il Tombo, per quella gara ma continua ad arbitrare: poi capita per Siena-Lazio, vince il Siena e continua. Poi gli capita Lazio-Udinese, hgara delicatissima: dopo quella lavata di testa... La Lazio perde in casa, prende un bel voto Tombolini e continua. Di Mauro che piange al telefono con me dopo Reggina-Juve? Ero duro, già, dovevo esserlo: Di Mauro piange, poi si riprende e noi per punirlo lo mandiamo a fare UN BIG MATCH IN TUNISIA E A FINE ANNO MI BATTO PER AVERE UN ANNO DI DEROGA E LA OTTIENE. Copelli? Io l’HO PORTATO AI MONDIALI. E Racalbuto? Era una pietra dello scandalo, giusto? 8 giornate fuori dopo Roma-Juve, resta fuori 8 turni. Io ho chiamato Gabriele, vero: nell’sms c’era scritto che li criticavo per aver dato un gol non buono alla Juve, mica alla Roma. PAPARESTA E’ IL BUGIARDO: dopo Reggina-Juve, si ferma perché si gioca dopo 72 ore, torna in griglia per Torino-Venezia e alla ripresa di A fa Fiorentina-Messina. Ha avuto anche un premio: ha sbagliato a Reggio, ma lo premiamo perché era il più bravo. Lui non lo scrisse delle parole grosse con i dirigenti della Juve, ma se avesse scritto usciva dalla prima fascia: LA SUA AMBIZIONE LO INDUCE A NON SCRIVERE.

LE CENE «Veda, io avevo costanti rapporit anche a cena. A visitare per parlare Sensi, con Governato, Spinelli veniva in agenzia, Aliberti, con Ghirelli, con Spalletti mi sono incontrato perché, con Lucchesi della Roma, con Tanzi e Sacchi. Quell’anno nel girone di ritorno Juve, Milan e Inter venivano a Livorno: ci tenevo a che venissero a conoscere casa mia. Io chiamo Facchetti, lo vado a prendere all’aeroporto, si chiama Moratti, si chiama l’ex addetto stampa dell’Inter e le telefonate spariscono. Mi metto d’accordo con Galliani, poi lui non viene: anche queste telefonate scompaiono. All’ultima con la Juve già scudettata, invito Giraudo, viene anche Moggi, viene anche Mazzini: volevo far presente che mi sarei dimesso. Quando vengono quelli della Juve: foto, intercettazioni, i carabinieri circondano la casa. NON MI TORNA PER NIENTE. HO SCRITTO UN LIBRO, PERCHE’ NESSUNO MI ASCOLTAVA NEL 2006. NEMMENO UNA DENUNCIA PER QUELLO CHE HO SCRITTO IN QUEL LIBRO. QUESTO SISTEMA HA PRODOTTO DEI DANNI IRREPARABILI MA A QUALCUNO E’ ANDATA BENE: IL MAGGIORE AURICCHIO HA FATTO CARRIERA, CON LUI NARDUCCI ASSESSORE... DICO SOLO CHE FORSE E’ UNO SFOGO INOPPORTUNO, MA IO CREDO CHE ARRIVERA’ UN GIUDIZIO FINALE PER TUTTI: IO SONO SERENO ALTRI LO SARANNO UN PO’ MENO».

E la Casoria lo stoppa: «Ora la parola all’avvocato Morescanti».

9.45 - L'udienza non è ancora cominciata. Il Pm Capuano ha fatto sapere che farà delle brevi repliche al termine delle arringhe che vedranno protagonisti Silvia Morescanti, che difende Paolo Bergamo (già in aula e pronto a fare diciarazioni spontanee), Mariagrazia Fazi, l'ex segretaria della Can (anche lei oggi in aula) e Mariano Fabiani, ex ds del Messina. A seguire concluderà l'arringa per Luciano Moggi l'avvocato Paolo Trofino che, anche grazie alle ultime intercettazioni tra cui quella oggi pubblicata su Tuttosport Bergamo-Fazi, lavorerà per smontare definitivamente il teorema della cupola moggiana. A seconda dei tempi, l'udienza di oggi potrebbe essere anche l'ultima prima della sentenza: vorranno gli avvocati difensori controreplicare alla procura prima che la giudice Casoria e le sue colleghe Gualtieri e Pandolfi si chiudano in Camera di Consiglio? Il più grande interrogativo che si pone oggi, anche se l'orario d'inizio dell'udienza sta slittando, è se i giudici potranno oggi stesso entrare in Camera di Consiglio ed eventualmente emettere la sentenza o se sarà necessario un breve aggiornamento l'8 novembre (al momento la tesi più probabile). In aula sono arrivati anche Luciano Moggi e Massimo De Santis.
tuttosport.com

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