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giovedì 26 febbraio 2015

Arsenal-Monaco 1-3: Chamberlain illude, Ferreira Carrasco fa tris

Reti e spettacolo all'Emirates nell'andata degli ottavi: la squadra di Jardim sorprende con le reti di Kondogbia e Berbatov. Chamberlain rianima i Gunners nel recupero, ma Ferreira Carrasco arrotonda al 94'. Adesso a Wenger servirà un miracolo fuori casa per centrare i quarti


Pollice alto per Berbatov: contro l'Arsenal, il bulgaro ha ritrovato la rete che in Champions mancava dal 2011. Ap

A volte il passato ritorna. E sono dolori. Arsene Wenger, da 18 anni cittadino londinese, affrontava per la prima volta quel Monaco che nel 1987 l'aveva lanciato e fatto diventare grande. Il quadretto nostalgico, rafforzato dai messaggi sugli spalti dei suoi ex tifosi, si è tramutato in incubo. All'Emirates, la squadra di Jardim ha affondato con tre reti un Arsenal sprecone e discontinuo, mettendo a segno il risultato meno atteso di questi ottavi di Champions. A parziale consolazione, il tecnico dell'Arsenal può vantarsi di aver azzeccato quasi tutti i pronostici. Alla vigilia aveva ammonito: "In Champions la parola 'facile' andrebbe abolita" e aveva paragonato il Monaco a un rettile che "ti aspetta e assorbe il tuo gioco pronto per ucciderti". È andata così: non una virgola fuori posto. I monegaschi hanno giocato la partita perfetta, senza sbilanciarsi e colpendo i Gunners nei punti e nei momenti vitali: prima al 38' con un superbo Kondogbia, fra i migliori in campo, poi all'8' della ripresa con Berbatov, il nemico numero uno dei londinesi. Oxlade Chamberlain ha provato a riaprire la gara al 91', ma il 3-1 di Ferreira Carrasco al 4' di recupero è arrivato come una sentenza. Probabilmente, se Wenger avesse avuto un attaccante più in palla del disastroso Giroud (che solo 4 giorni fa stava celebrando la 50esima rete con i Gunners) staremmo parlando di un'altra partita, ma i grattacapi per il tecnico adesso sono altri. Per esempio, quello di trovare il modo di sorprendere il Monaco a domicilio e afferrare quei quarti che dal 2010 si ostinano a sfuggire.
(da gazzetta.it)

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