Perotti e Nainggolan festeggiano Dzeko, dopo il gol del 5-0. Getty Images

Nel giorno dello strappo con Totti, Spalletti all'Olimpico si prende i fischi e i tre punti, rispondendo alle vittorie di Inter e Fiorentina in chiave terzo posto col quinto successo di fila in campionato. Un 5-0 al Palermo con Totti che si presenta in tribuna dopo la contestata esclusione dai convocati, saluta e si gode l'ovazione. C'è Dzeko al suo posto: divora un gol che sembra difficile da sbagliare, un piattone sinistro verso la porta vuota e spalancata che prende la direzione del fallo laterale, e lo stadio, che già invocava Totti, raddoppia la voce. Sembra l'inizio di uno psicodramma per il centravanti bosniaco, che però nell'azione successiva, la butta dentro: cross dell'amico Pjanic, Struna salta a vuoto di testa, lui è pronto e cattivo, il sinistro è preciso e vincente. Non sarà l'unica cosa bella della sua partita: metterà testa e piede anche in secondo e terzo gol, firmando di persona il quinto. Iachini, tornato in panchina dopo l'esperienza Schelotto e l'interrregno di Bosi, ha un squadra con due '97 alla prima partita da titolare in serie A, il portierino Alastra e l'interessante terzino Pezzella, e può fare poco contro una Roma in nettissima ripresa: a fine partita neanche un'occasione per i rosanero, guanti bianchi per Szczesny, a parte un'uscita bassa su Djurdjevic al 90', già sul 5-0.
(da gazzetta.it)